Il fare plastico di Beverly Pepper come possiamo osservare in "Broken Circle" non ricerca tanto una purezza della forma quanto una identità formale; una naturale disposizione ad immaginare la scultura come una costruzione formale e strutturale, come espressività materica contingente alla sua realizzazione.
La condizione ottimale del suo operare plastico è una consistenza dimensionale di chiaro impatto ambientale, preferibilmente aperto. L'opera di Brufa è una grande struttura circolare, un imponente improbabile cerchio, spezzato e materico, realizzato in cor-ten con un diametro di circa cinque metri.
La struttura segno-simbolica è spezzata in alto e adagiata in basso su un prato, un perimetro circolare che matericamente esprime la configurazione dell'evento plastico. La naturale disposizione dell'artista a pensare di operare in assenza di un predefinito modulo formale fa sì che vengano proposte evidenze simboliche contingenti e irripetibili.
L'invito a passarci dentro come avvolti in un mondo protetto, ma aperto, ci restituisce la consapevolezza che tutto sia possibile.
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